Craved Miracles: a Modica mostra d’arte contemporanea di Sandro Barchitta.

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È in programma fino al 30 agosto nei locali dell’ex chiesa di San Michele, a Modica, la personale di Sandro Bracchitta, dal titolo “Sandro Bracchitta – Craved Miracles”.
Una vera e propria mostra- evento per presentare al pubblico le nuove opere.
L’artista ragusano propone infatti un ciclo di pitture e sculture ispirate dagli spazi dell’ex chiesa, e quindi realizzate proprio in funzione dello spazio espositivo che diventa già in sé un’opera. I visitatori sono così coinvolti in una sorta di percorso visivo che va dalla sequenza dei dipinti, disposti negli spazi perimetrali che conducono all’abside, fino alle istallazioni. Ricorrente nelle opere il tema caro all’artista, cioe la casa, presente sotto forma di differenti materiali: l’acciaio, la foglia oro e il ferro ossidato, che Bracchitta usa per la prima volta in questa mostra. Alle lamiere di piombo si affiancano poi i rami, elementi della natura che trovano spazio nelle opere pittoriche.
Curata dal critico d’arte Antonio D’Amico, con il patrocinio del Comune di Modica, Assessorato alla Cultura, la mostra è stata accolta nel più ampio programma della manifestazione “Modica Miete Culture”.
“I dipinti, – spiega D’Amico- suggeriscono un movimento che è costellato da segni visionari, densi di forme provenienti dall’antichità e riattualizzati ma sempre carichi di significati che ognuno potrà personalizzare e motivare seguendo la propria sensibilità”.
In contemporanea, le opere saranno esposte in due gallerie di Modica, Galleria DIR’arte e Galleria Lo Magno, dando così al pubblico nuovi spazi dove è possibile vederle.

 

Sandro Bracchitta. Craved Miracles
a cura di Antonio D’Amico

Modica, Ex Chiesa di San Michele
7 luglio – 30 agosto 2012

Corso Francesco Crispi
orari : 10.00 / 12.00 e 18.00 / 21.00
da martedì a domenica
ingresso libero

 

SANDRO-BRACCHITTA "Onda" (piombo, ferro smaltato, floccaggio) 2012-(ph. Carlo Giunta)La mostra di Sandro Bracchitta consente al visitatore di compiere un percorso visivo nei meandri dell’esistere attraverso i ritmi di una danza cadenzata fra pittura e scultura.
La sequenza dei dipinti, dislocati lungo i margini perimetrali dello spazio sacro, accompagnano lo sguardo verso l’abside dove il tempo non ha cancellato l’unico inserto ad affresco di un cielo azzurro che dialoga, sulla superficie pittorica delle opere di Sandro Bracchitta, con l’oggi che viviamo e diviene congiunzione fra l’architettura della chiesa, l’arte contemporanea e la vita. Quel lacerto di cielo campeggia, in un crescendo simbolico, sulle opere e le rende vive, getta speranza, crea futuro e invoca protezione sulle vite degli uomini. Quel cielo è identità, la stessa che risiede dentro le case che l’artista ha modellato col ferro: sono lineari e geometriche ma irregolari e senza finestre, quindi senza via di fuga. Bracchitta, così facendo, nella sua visionarietà ci costringe a prendere coscienza dell’io più recondito che risiede dentro ognuno di noi, dentro quelle sagome corrose dal tempo, disposte in cerchio, in un grande abbraccio d’invocazione, fra rovi, sterpaglie e silenzio.

Proteggimi … Craved Miracles! sembrano sussurrare le voci che intrappolate provengono da quelle forme in cerca d’identità, chiuse su se stesse e implose dentro un materiale, il ferro, che Bracchitta usa per la prima volta in questa mostra a Modica.
Il ferro, dunque, con la sua duttilità ed energia evocativa invade la navata della settecentesca chiesa, occupa il centro di un’anatomia simbolica e visionaria che interagisce e si scontra col tempo tanto da bloccarlo in un afflato meditabondo. Infatti, come racconta lo stesso artista ad Antonio D’Amico, curatore della mostra, “le mie non sono idee ma percezioni, intuizioni. Penso forme e creo metafore legate al mio vivere quotidiano. Ripenso poi che i miei primi disegni, da bambino, li facevo sotto al tavolo della cucina per evitare di scarabocchiare i muri. Per me, disegnare sotto al tavolo è stato sempre intrigante perché ciò che disegnavo li sotto diventava segreto, eppure si trovava in mezzo a tutti. Il tavolo è elemento di comunione, tutti si siedono intorno al tavolo, papà sbatte i pugni sul tavolo, si festeggia e si piange intorno a un tavolo: la vita di una famiglia si fa intorno a un tavolo e sotto ci sono i disegni e nessuno lo sa”.

A Modica il tavolo diviene sostegno rivelatore dell’io che prende la forma di una casetta rossa vellutata che galleggia sotto un’Onda senza lasciarsi turbare da quell’impeto marino dirompente. Il velluto poi possiede una accezione sensuale, femminile, erotica ed evoca sentimenti e pulsioni che migrano verso la sensorialità e il tatto.
Quello che immagina e modella Bracchitta è un Mare di piombo catalizzante dove si può rimanere in equilibrio, pur avvertendone la carica travolgente. È un mare di quiete dove l’io può riconoscersi, trovare pace e navigare nell’oro.
Le sculture di Sandro Bracchitta sono ancore che attraccano in porti in movimento, in continuo mutamento e suggeriscono il desiderio di futuro e la voglia di speranza proprio perché Craved Miracles … se questo non è stato solo illusione.
I dipinti, infine, suggeriscono un movimento che è costellato da segni visionari, densi di forme provenienti dall’antichità e riattualizzati ma pur sempre carichi di significati che ognuno potrà personalizzare e motivare sulle ali della propria sensibilità.

Per quanti hanno il desiderio di immergersi nel contenitore di un edificio sacro e ritrovare all’interno un contenuto che è specchio armonico di un cuore che pulsa e fissa le immagini del vivere quotidiano su tela e scultura, non potrà far altro che fermarsi e accedere fra le opere di Sandro Bracchitta. Il catalogo della mostra edito da Silvana Editoriale, curato da Antonio D’Amico, con le incursioni biografiche di Stefano Saponaro, sarà presentato il 30 agosto a chiusura della mostra proprio per documentare l’esposizione con suggestive foto che attestano come l’arte si vive vivendola.

 

 

 

 

 

Author: Redazione

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