“Un Viaggio Multisensoriale nel Seppellimento di Santa Lucia” alla Galleria Regionale di Palazzo Bellomo – Siracusa fino al 30 agosto 2015 con ingresso gratuito.
Arte e accessibilità’:
L’installazione “Un Viaggio Multisensoriale nel Seppellimento di Santa Lucia” garantisce la fruizione dei contenuti a tutti i visitatori, in particolar modo ai non vedenti e non udenti, grazie a soluzioni semplici ed innovative come l’ausilio di supporti tattili corredati di testi in Braille, gli stimoli olfattivi e la riproduzione audio con sottotitoli in italiano, inglese e traduzione in lingua dei segni (LIS).
Completano il percorso esperienziale i pannelli esplicativi all’ingresso della sala ed una colonnina audio/video dotata di cuffie per l’ascolto e la lettura dei testi originali in forma integrale.
I visitatori con difficoltà motorie possono accedere all’esposizione attraverso un percorso privo di barriere architettoniche.
L’opera:
Dopo la fuga precipitosa da Malta, Caravaggio si rifugiò a Siracusa, e fu forse grazie all’amico siracusano Mario Minniti, pittore di talento, che riuscì ad ottenere la commissione di quest’opera.
La scena sembra ambientata all’ingresso delle latomie o, più verosimilmente, negli ambienti sotterranei e bui delle catacombe sottostanti la Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro per la quale il dipinto fu eseguito, e nelle quali si trova il sepolcro della martire. Due enormi becchini in primo piano stanno cominciando a scavare la fossa, mentre, rimpiccioliti e quasi stampati sullo sfondo rotto solo da un arco cieco (facilmente interpretabile come richiamo all’arcosolio dentro cui si trova la tomba della santa), stanno gli astanti al funerale, con il vescovo che dà l’estrema unzione alla Santa decapitata.
La Santa presenta una ferita da taglio sul collo, ma se si osserva da vicino la trama della pittura, in un primo momento la testa appariva staccata. La drammaticità della scena è conferita, oltre che dalla riduzione delle dimensioni dei personaggi, dalla luce: non più orientata ed uniforme come nelle opere del periodo romano, ma più drammatica, del colore del sangue ed assumente tragici guizzi che quasi cancellano le figure; la parete di fondo solcata dall’arco cieco, poi, rende il tutto ancora più opprimente.
Sembra quasi che il pittore non voglia far sovvenire in chi guarda il martirio glorioso, ma solo la cupa realtà di un funerale, di cui i becchini sono i veri protagonisti.
Il motivo, poi, per cui Caravaggio scelga questo tema è semplice: su di lui pesava il bando capitale ed era in continua fuga per sfuggirne, ma l’incubo di finire giustiziato faceva sì che egli dipingesse, ossessivamente, scene di decapitazione.
Il quadro è ammirabile a Siracusa presso la chiesa di Santa Lucia alla Badia, in Piazza duomo, e adesso in questa versione rivisitata anche alla Galleria Regionale di Palazzo Bellomo.