“Quei ragazzi di Regalpetra” apre la stagione estiva del Teatro Stabile di Catania

Visite: 4850

Il Teatro Stabile di Catania mette in scena la novità assoluta Quei ragazzi di Regalpetra dal libro di Gaetano Savatteri, adattato per la scena dall’autore insieme a Vincenzo Pirrotta, altesì regista e protagonista dello spettacolo, in programmazione al Teatro greco-romano di Catania dal 16 al 26 giugno al 10 luglio 2011.

Vincenzo Pirrotta (Foto di Antonio Parrinello)LA STAGIONE ESTIVA AL TEATRO GRECO-ROMANO
Regalpetra è il nome creato da Leonardo Sciascia per ribattezzare nella dimensione narrativa la natale Racalmuto, in tante sue opere metafora di una Sicilia tormentata, alla ricerca di un perenne riscatto. Regalpetra-Racalmuto, luogo reale e letterario insieme, dove diventare adulti significa scegliere tra legalità e mafia, far propria la lezione morale del genius loci o imboccare i sentieri della criminalità. Lo racconta il giornalista e scrittore Gaetano Savatteri, prestigiosa firma del Tg5, nel bestseller “I ragazzi di Regalpetra”, storie diverse e opposte di giovani cresciuti proprio negli anni in cui la presenza di Sciascia segnava la vita della città, come sottolinea il titolo, che rimanda esplicitamente a “Le parrocchie di Regalpetra”, opera emblematica dell’autore di “A ciascuno il suo” e “Il giorno della civetta”.
Il libro di Savatteri, edito da Rizzoli nel 2009, approda ora sul palcoscenico nell’adattamento realizzato a quattro mani insieme a Vincenzo Pirrotta, alfiere della sperimentazione e nome di punta della nuova scena europea, altresì regista e protagonista dello spettacolo prodotto dal Teatro Stabile di Catania. Col titolo appena variato in “Quei ragazzi di Regalpetra”, la novità assoluta sarà in scena dal 16 al 26 giugno nel suggestivo scenario del Teatro greco romano, prima tappa della stagione estiva che lo Stabile allestirà nella cavea classica grazie alla concessione in uso stipulata con il Parco Archeologico Greco-Romano di Catania e alla collaborazione del Polo Museale del Valdemone, e grazie al patrocinio di Regione Siciliana-Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Provincia regionale e Comune di Catania. Da sottolineare altresì la sinergia stretta con l’Istituto superiore di studi musicali “Vincenzo Bellini”, che interverrà all’allestimento inaugurale con l’Orchestra Giovanile diretta da Giuseppe Romeo, pure intitolata al compositore catanese.
Tocca quindi al Teatro Stabile di Catania realizzare quella che si annuncia come la prima stagione organica programmata nel millenario Teatro greco romano, con allestimenti di grande formato che caratterizzeranno la lunga estate siciliana in una mirata e lungimirante politica di turismo culturale. Dopo “Quei ragazzi di Regalpetra”, a luglio arriva “Cannibardo e la Sicilia” di Andrea Camilleri, spettacolo che il prossimo 24 giugno inaugurerà il 54mo Festival dei Due Mondi di Spoleto, regia di Giuseppe Dipasquale, con Massimo Ghini e Mimmo Mignemi. In settembre andrà in scena il melodramma belliniano “Adelson e Salvini”, proposto nell’ambito delle iniziative che l’Istituto Pietro Vinci di Caltagirone dedicherà al Cigno catanese in collaborazione con la Provincia regionale di Catania; revisione e direzione a cura di Maurizio Ciampi. Mentre grazie al patrocinio del Comune di Catania prosegue il cartellone allestito al Cortile Platamone con “Amleto in trattoria” di Achille Campanile e in luglio con il musical di Tony Cucchiara “La baronessa di Carini”.
«Il Teatro Stabile di Catania – sottolineano il presidente dello Stabile Pietrangelo Buttafuoco e il direttore Giuseppe Dipasquale – agisce nel territorio in perfetta simbiosi con i soci istituzionali: Regione, Provincia, Comune. Sente forte l’urgenza e la necessità di un’offerta culturale estesa nel tempo e nello spazio, aperta alle varie arti, strutturalmente concepita per valorizzare altresì le bellezze architettoniche e monumentali.»

STAGIONE ESTIVA 2011 AL TEATRO GRECO ROMANO DI CATANIA
inaugurazione
QUEI  RAGAZZI  DI  REGALPETRA
di Gaetano Savatteri e Vincenzo Pirrotta
regia Vincenzo Pirrotta
scene e costumi Giuseppe Andolfo
musiche composte e orchestrate da Luca Mauceri
luci Franco Buzzanca

con Vincenzo Pirrotta
Vitalba Andrea, Andrea Gambadoro, Nancy Lombardo,
Marcello Montalto, Salvatore Ragusa, Giampaolo Romania,
Luca Iacono, Marina La Placa, Nicola Notaro, Ramona Polizzi,
Lucia Portale, Clio Scirà Saccà, Valerio Santi, Giorgia Sunseri

Orchestra Giovanile Bellini dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Vincenzo Bellini di Catania
direttore Giuseppe Romeo
violino I Rossana Nicosia, violino II Gemma Raneri, viola Salvatore Nicotra, violoncello Bruno Crinò, contrabbasso Carmelo La Manna, flauto Chiara Antonia Maucieri, oboe Francesca Scavo, clarinetto Concetta Sapienza, tromba Andrea Pappalardo, trombone Giuseppe Consiglio, percussioni Alessio Carastro, pianoforte Sergio Leone

produzione Teatro Stabile di Catania

Teatro greco-romano, prima rappresentazione 16 giugno 2011, ore 21
Repliche fino al 26 giugno 2011

Quei ragazzi di Regalpetra (foto di Antonio Parrinello)

Apre il ciclo al Teatro greco romano la nuova produzione del TSC “Quei ragazzi di Regalpetra” che conferma la vocazione dello Stabile etneo, da sempre impegnato nella promozione della letteratura siciliana e nell’approfondimento di temi storico-sociali legati alla realtà isolana ma urgenti sotto ogni parallelo. Il titolo s’inserisce con coerenza nel variegato cartellone impaginato dal direttore Giuseppe Dipasquale sul Leitmotiv “Il tempo della musica”: espressione figurata per indicare che in situazioni di crisi i linguaggi universali risultano i più efficaci a veicolare pensieri ed emozioni. In questo caso il tema è il delicato e critico passaggio all’età adulta, colto nella estrema e ancestrale necessità di scegliere tra Bene e Male, tra la ragione del diritto e la forza della violenza. Drammatica contrapposizione risolta da Vincenzo in una sorta di concerto per voce recitante e orchestra.
Attraverso testimonianze dirette, emergono fatti e misfatti di un luogo che negli anni Settanta e Ottanta era ancora “un posto tranquillo, con una vecchia mafia dormiente”, evidenzia Savatteri, milanese di nascita ma figlio di siciliani nati proprio a Racalmuto, dove Gaetano approda adolescente per maturare la propria vocazione alla scrittura e al giornalismo militante. Nella città di Sciascia incontra “ragazzi” che insieme a lui danno vita a un piccolo giornale di impegno civile, “Malgrado tutto”, che ospita firme eccellenti come lo stesso Sciascia, Gesualdo Bufalino, Giuseppe Bonaviri, Vincenzo Consolo.
«Ma negli stessi anni – sottolinea Savatteri – altri “ragazzi” incubano un altro destino. All’indomani della morte di Sciascia, esplodono i germi di una violenza sepolta. La mafia dormiente si risveglia, semina stragi e morti, contrappone gli amici di ieri, i ragazzi che hanno giocato assieme, tirato calci allo stesso pallone, frequentato le stesse parrocchie.»
Maurizio Di Gati è tra gli attori della sanguinosa guerra di mafia che si protrae dal 1990 al 2006. Oggi, Savatteri è un giornalista che ha confermato la propria vocazione, Di Gati un ex boss “pentito”. E attraverso le memorie personali si confrontano in un faccia a faccia che ripercorre la storia di un paese e della Sicilia.
«Una squadretta di assassini di Cosa Nostra, pronta a intervenire al bisogno, quando c’è da ammazzare qualcuno. Con una sola avvertenza: non si uccide di venerdì, perché è giorno di dolore.» Savatteri legge questa frase in un atto giudiziario e l’impatto è forte. Sono i ragazzi di Regalpetra. Anche lui è un ragazzo di Regalpetra. Non ha mai impugnato un’arma per uccidere, ma quei giovani inglobati da Cosa Nostra li conosceva. Adesso, sono passati diciott’anni, li cerca per capire le cause di quanto è accaduto. E la storia che racconta – è stato scritto – «più che di mafia, sembra una trama di malinteso affetto fraterno.»
Anche la conclusione è sciasciana. Chi ha la possibilità di conoscere, studiare, “leggere”, nutre una chance in più per sfuggire al reclutamento della “piovra”. In quest’ottica il libro, come il lavoro teatrale, costituisce un omaggio al maestro, alla sua incrollabile fede nell’orizzonte illuministico, tanto da fare della produzione letteraria uno strumento di analisi della realtà. Lo conferma il cambiamento di quei picciotti di Regalpetra che hanno deciso di collaborare, sopraffatti dall’orrore del sangue, redenti dalla forza degli affetti, spinti a riflettere dalle “letture” meditate in carcere o nelle logoranti latitanze. La parola scritta: viatico verso la Ragione ritrovata nella cui forza Sciascia fermamente credeva.


Info:
Caterina Rita Andò
Ufficio stampa TEATRO STABILE CATANIA
cell. 360212922 – tel. 0957310811
caterina.ando@teatrostabilecatania.it
www.teatrostabilecatania.it

Author: Redazione

Share This Post On

Submit a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *