NottARTE la notte di Gibellina: kermesse di sperimentazione artistica trasversale

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Dal tramonto a notte fonda, sabato 17 Settembre 2011 a Gibellina (TP), si terrà la 2°edizione di NottARTE, kermesse entusiasmante di sperimentazione artistica trasversale che vede le maggiori piazze e vie del centro della cittadina animarsi di eventi, concerti, esibizioni di giocolieri e artisti da strada, degustazioni e intrattenimenti con musei, ristoranti e locali aperti tutta la notte.

Anche quest’anno ritornano la Sagra della ‘nfigghiulata (focaccia tipica del Belice), il Mercato dell’ingegno (artigianato mediterraneo), la Strada dell’Arte e del Fuoco (artisti di strada, giocolieri, funamboli), la grande Tela en plein air (10 artisti emergenti impegnati in una estemporanea).
Grazie al sevizio gratuito di un bus-navetta sarà possibile la visita notturna al Museo Civico d’Arte Contemporanea, che ospita la mostra “LE MATRIARCHE: SABO/BDS MORO” (curata da Eva Di Stefano) e al Museo delle Trame Mediterranee della Fondazione Orestiadi con le opere Miriam Pace e performance di Michelangelo Junior a cura di Achille Bonito Oliva.
Da quest’anno sarà possibile anche effettuare la visita a Belice/Epicentro, il suggestivo spazio dedicato a Danilo Dolci.


PROGRAMMA

ore 16.30 Belice/Epicentro. Viale Empedocle
SPAZI DEL CONTEMPORANEO IN SICILIA. Nuove realtà per l’arte del presente
Presentazione del libro di Ornella Fazzina

ore 18.00 Fondazione Orestiadi – Baglio Di Stefano
LA MEMORIA DELLA SOPRAVVIVENZA.
Mostra opere di Miriam Pace e performance di Michelangelo Junior
A cura di Achille Bonito Oliva

ore 20.00 Piazza Beuys
SAGRA DELLA ‘NFIGGHIULATA
Villaggio enogastronomico dei prodotti siciliani

ore 21.00 Museo en plein air
BAGLIORI DI LUCE
Illuminazione artistica delle opere di Gibellina

ore 21.30 Musei della Città
NOTTE AL MUSEO
Visite notturne ai musei della città – Servizio di Bus Navetta

ore 22.00 Viale Belice
MERCATO DELL’INGEGNO
Mostra mercato degli artisti e degli artigiani siciliani

ore 22.30 Viale Indipendenza Siciliana
TELA EN PLEIN AIR
Estemporanea di sperimentazione pittorica

ore 22.30 Viale Indipendenza Siciliana
ARIA-TERRA-FUOCO
Parata di artisti di strada, giocolieri, trampolieri, dixieland

ore 24.00 Piazza 15 gennaio 1968
BLITZ LIVE di Domenico Scjaino
Performance di arti multimediali
DJ SET


Approfondimenti (tratti da http://www.nottartegibellina.it/)

“LE MATRIARCHE: SABO/BDS MORO”
curata da Eva Di Stefano
e realizzata in collaborazione con l’Osservatorio Outsider Art dell’Università di Palermo.

matriacheLa mostra presenta i lavori di due artisti la cui opera è annoverabile nell’Art Brut o Outsider “…cioè autori autodidatti, senza una cultura artistica, in una condizione socio-esistenziale marginale, animati da una vocazione totalizzante, dotati di immaginazione originale e capaci di creare da soli un proprio vocabolario espressivo…” e intende oltre che riportare all’attenzione il caso di Sabo, valorizzando la ricca collezione in possesso del Museo Civico di Gibellina, presentare per la prima volta le straordinarie opere di Salvatore Bentivegna detto il Moro.
Sono in mostra a documentare i complessi percorsi dei due autori: 20 disegni, 13 sculture e 14 microsculture del Moro provenienti dalla collezione privata di Vincenzo Rocchè e 30 tele di Sabo, selezionate dalle circa 90 opere conservate nei depositi del Museo d’Arte Contemporanea di Gibellina. Sia Sabo che BSD Moro, nati nella prima metà del novecento, nel 1943 al momento dello sbarco americano avevano rispettivamente 27 e 20 anni, cioè erano individui giovani ma compiuti, che si erano formati nel guscio di quel regime matriarcale “sotterraneo, quasi invisibile”, secondo Sciascia ancora integro e senza scampo. E se Sabo proseguì la sua vita all’ombra delle donne di famiglia, da cui era protetto, mantenuto e ossessionato, il Moro si rivelò inetto a mantenere la sua e fu cacciato di casa platealmente dalla moglie appena uno dei figli maschi fu in età di lavoro. In ambedue i casi c’è la rappresentazione di un mondo popolare dove le donne di casa hanno lo scettro vero del comando e l’uomo, che ne detiene solo l’apparenza, insegue le proprie chimere tollerato con condiscendenza o inchiodato nella ripulsa. Ambedue dettero vita nelle loro opere, quando scoprirono la necessità dell’arte, a femmine potenti: demoni lussuriosi e metamorfici per Sabo; energie della natura e intangibili dee per il Moro.

LA MEMORIA DELLA SOPRAVVIVENZA
Mostra opere di Miriam Pace e performance di Michelangelo Junior
A cura di Achille Bonito Oliva
Attendere. Giunge voce che qualcosa avverrà. Il tempo pare sia già materia. E’ materia che ormai già si sbriciola. Monumenti colossali innalzati a celebrare l’evento si sgretolano al lieve passo, al soffio dell’affanno del turista di passaggio. Gente crede sia necessario costruire una nuova arca per far fronte all’incertezza epocale. Altra gente crede nella salvezza certa dei giusti convinta di esserlo. Affannati nell’interpretare ciò che avverrà ci si comporta scomposti simbioticamente. Simbiosi tra diluvio e salvezza. Ricerca ossessiva dei metodi. Versioni dialettali, coniugazioni gestuali, valorizzazione del fallimento sino al raggiungimento dell’umile bastarda sopravvivenza. Negli anni ’90 Achille Bonito Oliva teorizzava l’arte terminale analizzando le opere di Michelangelo Junior e altri giovani artisti. Oggi il lavoro di Miriam Pace, artista di nuova generazione, ne è naturale conseguenza. Presenze fantomatiche, sindoni, lasciano presupporre possibili antiche resurrezioni o tracce di moderne fughe dall’incertezza contemporanea. Il progetto ora consigliato da Achille Bonito Oliva è indirizzato a Ludovico Corrao eroico creatore della Fondazione Istituto di Alta Cultura Orestiadi. Gibellina è luogo simbolo da trent’anni della sopravvivenza alla catastrofe attraverso l’arte e nuovi intrecci di culture. Più che mai oggi, quando la terra di Sicilia incarna il sogno della nuova vita e della libertà, il primo approdo dopo rivoluzioni, forse estemporanee come i nomi di fiori che portano. E’ qui che si può coniugare la pittura di Miriam Pace con le performance di Michelangelo Junior. I segni lasciati dal passaggio incontrano l’eco d’un cantastorie contemporaneo.

logo Belice epicentroBelice/Epicentro della Memoria Viva è uno spazio aperto e sempre “in costruzione” perchè nasce non come “museo” ma come luogo aperto e vissuto dalla gente, un luogo in continua evoluzione che si arricchisce di nuovi contributi di chi vive o chi “passa” dal Belice: ognuno potrà portare e condividere pezzi di storie personali che diventano memoria collettiva.
Epicentro/Belice è nato con il progetto Le Terre che tremarono ideato dal Cresm di Gibellina, da CLAC di Palermo, Le Mat con sede a Roma e Eco di Polizzi Generosa con il sostegno della Fondazione per il sud e della Provincia di Trapani.
Lo spazio contiene e offre alla fruizione video, racconti, disegni, fotografie, documenti che rappresentano la coscienza storica della gente del territorio belicino e raccontano storie importanti e poco conosciute di lotte e mobilitazione popolare prima e dopo il terremoto del 1968. La storia che raccontano parole, immagini e segni inizia negli anni 50 con Danilo Dolci e attraversa un trentennio fondante della Storia locale ma anche italiana, perchè il Belice fu in quegli anni un laboratorio innovativo di pratiche di agire sociale che è importante oggi conoscere, per riflettere sul presente che stiamo vivendo.



Notizie storiche su Gibellina

Gibellina (Gibbiddina in siciliano) è un comune della provincia di Trapani in Sicilia.
Il nome deriva dall’arabo Gebel (Montagna, Altura) e Zghir (Piccola): il nome completo significa, pertanto, “piccola montagna”, “piccola altura”.
Gibellina nuova è una cittadina sorta dopo la distruzione di Gibellina provocata dal Terremoto del Belice (14 gen 1968), con il contributo di numerosi artisti.
Secondo Tucidide e Diodoro Siculo Gibellina venne fondata prima dell’anno II della V Olimpiade (759 a.C.), prima cioè degli insediamenti greci in Sicilia. Ampliata (e secondo alcuni storici fondata) dagli Arabi nell’Alto medioevo, il centro medioevale si formò intorno nel secolo XIV intorno al castello edificato da Manfredi Chiaromonte.
Dopo il terremoto e le devastazioni, fu lentamente avviata la ricostruzione del paese.

Baglio Di StefanoElementi scenografici da Oedipus Rex Città di Tebe di Pietro ConsagraIl Sistema delle piazze di Franco Purini

Invece di riedificare nelle vicinanze dell’antica Gibellina essa fu ripresa una ventina di chilometri più a valle. Gibellina nuova sorse sul territorio del comune di Salemi, in località Salinella, a seguito di una votazione del consiglio comunale.
Per la ricostruzione della cittadina l’ex sindaco della città Ludovico Corrao ebbe l’illuminata idea di “umanizzare” il territorio chiamando a Gibellina diversi artisti di fama mondiale come Pietro Consagra e Alberto Burri che riempirono la città nuova di opere d’arte. All’appello risposero, altresì, Mario Schifano, Andrea Cascella, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Paladino, Franco Angeli, Leonardo Sciascia. La città divenne subito un immenso laboratorio di sperimentazione e pianificazione artistica, in cui artisti e opere di valore rinnovarono lo spazio urbano secondo una prospettiva innovativa.

Author: Redazione

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