Un naufragio…
1 Detto d’imbarcazione, affondare in mare, andare a picco; detto di persone imbarcate, fare naufragio
2 fig. Fallire, non riuscire: il progetto è naufragato
3 lett. Smarrirsi; lasciarsi andare a uno stato di oblio; anche in usi sostantivati
Raccontare queste storie vuol dire andare a raschiare le ferite profonde, vuol dire sapere che ciò che poteva essere non è stato, stava per accadere, ma poi, qualcosa è successo: una maledizione, una distrazione, un errore di manovra della nostra fragile imbarcazione e tutto finisce.
Chi ha fatto naufragio lo sa: non avviene tutto in un attimo, anzi. All’inizio si vuole credere in un falso allarme, poi si ragiona sul come addrizzare la chiglia e ormai in acqua si spera per lungo tempo nei soccorsi. Chi ha fatto naufragio lo sa, i soccorsi non arrivano.
Qui si racconta di naufraghi di mare e naufraghi di terra. Superfluo spiegare la differenza, inevitabile capire che i concetti, come i destini, si sovrappongono.
Qui il naufragio si racconta, ma non dopo, si racconta durante e sentirlo raccontare può far male, lo so.
Non so se era necessario tutto questo, non lo so. Mettiamola così: è una fotografia del presente, di quelle in cui veniamo male, colori alterati e rughe bene in vista. Non era necessario ma non sempre si può vivere in posa.
Enzo Alaimo
NAUFRAGIO al largo delle coste siciliane
di e con Enzo Alaimo
musiche originali Umberto Arcidiacono
collaborazione alle regia Paola Fiore
Produzione Musicarte/Pequod
Sala Lomax
19 Aprile, ore 21
Ingresso € 5
Infolomax: 095 – 2862812 / 328.5887204