“The Andy Warhol Exhibition” alla Fiera Campionaria di Messina

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La mostra dedicata ad Andy Warhol dal 30 luglio al 12 agosto è uno degli eventi principali della 72ª Fiera Campionaria di Messina (29 Luglio-16 Agosto).
75 opere originali, grafiche, litografie, serigrafie e offset firmate, certificate e autentificate dalla “The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts”: opere originali e grafiche storiche che fanno parte della storia iconografica dell’artista (es.: Mick Jagger screenprint Ticket, 1975; The Rolling Stones – Sticky Fingers, 1971; Marilyn Monroe screenprint, 1981; Campbell’s Soup Cans; Lincoln Center Ticket, 1967; Mao screenprint, 1972 ecc.) oltre a litografie, serigrafie e offset firmate.
Andy Warhol, pittore, regista, scultore, è l’esponente di spicco del movimento pop art di matrice statunitense. La sua attività pittorica ritrova tra i suoi modelli più famosi, delle vere e proprie icone: Marilyn Monroe, Che Guevara come anche Liz Taylor e Mao Zedong, portavoce del Partito Comunista Cinese. Egli sostenne vari tipi di arte come comunicazione, nell’ambiente musicale supportò uno dei gruppi rock storici come i Velvet Underground, capitanati da Lou Reed, cui produsse anche la famosa copertina del vinile; s’impegnò poi anche nel cinema, con una visione d’avanguardia che comprendeva camere fisse sul soggetto.

La mostra è organizzata dall’Ente Fiera con la collaborazione di Alessandro Coletta, Pubbliwork Srl e EF Arte.

Info: Fiera Campionaria Internazionale di Messina, Viale della Libertà – 98121 Messina (Tel. 090364011 / Fax 0905728818 /email info@fieramessina.it). Si apre ogni giorno alle 17,30. I cancelli chiudono all’1,00. Il biglietto dà diritto alla visita delle mostre e all’ingresso allo spettacolo. Costerà tre euro dal lunedì al giovedì e cinque euro dal venerdì alla domenica- Unica eccezione l’ultima sera in cui, per lo spettacolo di Grillo costerà 10 euro. Previsto però un abbonamento per tutte le serate a soli 25 euro.
Gratuito l’ingresso per i diversamente abili. Prevista l’assistenza con un mezzo dedicato. Per eventuali prenotazioni Uad@fieramessina.it.


Biografia
Andy WarholAndy Warhol nasce a Pittsburgh (Pennsylvania) il 6 agosto 1928: figlio di immigrati slovacchi di etnia Rutena il suo nome vero è Andrew Warhola. Tra il 1945 e il 1949 studia al Carnegie Institute of Technology della sua città. Si trasferisce poi a New York dove lavora come grafico pubblicitario presso alcune riviste: “Vogue”, “Harper’s Bazar”, “Glamour”. Fa anche il vetrinista e realizza le sue prime pubblicità per il calzaturificio I. Miller.
Nel 1952 tiene la prima personale alla Hugo Gallery di New York. Disegna anche scenografie. Nel 1956 espone alcuni disegni alla Bodley Gallery e presenta le sue Golden Shoes in Madison Avenue. Compie poi alcuni viaggi in Europa e Asia.
Intorno al 1960 Warhol comincia a realizzare i primi dipinti che si rifanno a fumetti e immagini pubblicitarie. Nei suoi lavori compaiono Dick Tracy, Popeye, Superman e le prime bottiglie di Coca Cola.
Inizia a utilizzare la tecnica di stampa impiegata nella serigrafia nel 1962, rivolgendo l’attenzione alla riproduzione di immagini comuni, degne del titolo di “icone simbolo” del suo tempo. Tratta anche temi carichi di tensione, come i Car Crash (Incidenti automobilistici) e Electric Chair (sedia elettrica). Dal suo stile “neutro” e banale prende il via la cosiddetta Pop-art.
Negli anni successivi decide di abbracciare un progetto più vasto, proponendosi come imprenditore dell’avanguardia creativa di massa. Per questo fonda la “Factory”, che può essere considerata una sorta di officina di lavoro collettivo. Iniziano i rapporti di lavoro con Leo Castelli.
Nel 1963 inizia a dedicarsi al cinema e produce due lungometraggi: “Sleep” ed “Empire” (1964). Nel 1964 espone alla Galerie Sonnabend di Parigi e da Leo Castelli a New York. Per il Padiglione Americano alla Fiera mondiale di New York realizza i Thirteen Most Wanted Men. L’anno successivo espone all’Institute of Contemporary Art di Philadelphia.
Fallito il tentativo di fondare un gruppo musicale con La Monte Young e Walter de Maria (due dei più celebri compositori d’avanguardia del periodo), nel 1967 si lega al gruppo rock dei Velvet Underground (di Lou Reed), di cui finanzia il primo disco. Anche la nota copertina del disco, una semplice banana gialla su sfondo bianco, è sua.
Nel 1968 rischia la morte, all’interno della Factory, per l’attentato di una squilibrata, tale Valerie Solanas, unico membro della S.C.U.M. (società che si propone di eliminare gli uomini). Espone al Moderna Museet di Stoccolma. Pubblica il romanzo “A: a novel” e produce il primo film in collaborazione con Paul Morissey. Si tratta di “Flash”, cui seguiranno “Trash”, nel 1970, e “Heat”, nel 1972.
Nel 1969 fonda la rivista “Interview”, che da strumento di riflessione sul cinema amplia le sue tematiche a moda, arte, cultura e vita mondana. A partire da questa data, fino al 1972, esegue ritratti, su commissione e no. Scrive anche un libro: “La filosofia di Andy Warhol (Dalla A alla B e ritorno)”, pubblicato nel 1975. L’anno seguente espone a Stoccarda, Düsseldorf, Monaco, Berlino e Vienna. Nel 1978 a Zurigo. Nel 1979 il Whitney Museum di New York organizza una mostra di ritratti di Warhol, intitolata “Andy Warhol: Portraits of the 70s”.
Nel 1980 diventa produttore della Andy Warhol’s TV. Nel 1982 è presente alla Documenta 5 di Kassel. Nel 1983 espone al Cleveland Museum of Natural History e gli viene commissionato un poster commemorativo per il centenario del Ponte di Brooklyn. Nel 1986 si dedica ai ritratti di Lenin e ad alcuni autoritratti. Negli ultimi anni si occupa anche della rivisitazione di opere dei grandi maestri del Rinascimento: Paolo Uccello, Piero della Francesca, e soprattutto Leonardo da Vinci, da cui ricava il ciclo “The Last Supper” (L’ultima cena). Realizza anche alcune opere a più mani con Francesco Clemente e Jean-Michel Basquiat, il “maledetto” della scena artistica newyorchese.
Andy Warhol muore a New York il 21 febbraio 1987 durante una semplice operazione chirurgica.
Nella primavera del 1988, 10.000 oggetti di sua proprietà vengono venduti all’asta da Sotheby’s per finanziare la Andy Warhol Foundation for the Visual Arts. Nel 1989 il Museum of Modern Art di New York gli dedica una grandiosa retrospettiva.

Author: Redazione

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