“Amore e follia di Orlando”. L’opera dei pupi dei Fratelli Napoli a Raccalumera (ME)

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Amore e follia di orlando

Sabato 3 Settembre, a Roccalumera, in provincia di Messina, andrà in scena lo spettacolo della Compagnia di pupari catanesi Fratelli Napoli “Amore e follia di Orlando”.
La compagnia viene fondata a Catania nel 1921 da Gaetano Napoli e oggi, giunta alla sua quarta generazione, senza interruzioni, rappresenta la piu’ significativa realta’ del tradizionale teatro dei pupi di tipo catanese.
Tutta i membri della famiglia Napoli prendono parte alla messinscena degli spettacoli ricoprendo con maestria i ruoli tipici dell’Opera: Italia Chiesa Napoli parratrici, Fiorenzo direttore artistico della compagnia, parraturi principale e maestro conduttore dei pupi; Giuseppe capo manianti e scenografo; Salvatore ideatore delle luci e fonico; Gaetano parraturi; Davide manianti e secondo parraturi; Dario assistente di palcoscenico; Marco manianti; Alessandro antropologo, manianti e addetto al fabbisogno degli spettacoli; Agnese Torrisi, direttore di scena.

Altre rappresentazioni:
Giovedì 15 dicembre 2011 ore 21.00 – Vecchia Dogana – Porto di Catania


AMORE E FOLLIA DI ORLANDO
Ben note sono le vicende di Orlando che diventa pazzo e furioso per amore di Angelica e del coraggiosissimo Astolfo che a cavallo dell’Ippogrifo si reca sulla luna per recuperare il senno perduto dal cugino. Nella tradizione catanese dell’Opera dei Pupi, il legame che univa strettamente le sorti dei due cugini veniva fatto risalire indietro ad un’avventura che essi avevano vissuto da giovinetti: Astolfo era stato rapito nell’incanto della voluttuosa Maga Voltier . Orlando riusciva a liberare il cugino dall’incanto, rimproverandolo di aver trascurato per amore i suoi doveri di cavaliere. Alla maga Voltiera, che si vedeva privata del suo bell’Astolfo, non restava che proferire una terribile profezia e operare un incantesimo: “Orlando, tu che tanto disprezzi l’amore di donna, un giorno t’innamorerai, andrai ramingo per il mondo e pazzo sarai per una donna saracena! A te, o Astolfo, tolgo la forza e ti resta il coraggio!”.
La vicenda ariostesca di Orlando ed Astolfo diventava all’Opra catanese lo sviluppo di quell’episodio della loro giovinezza. Rispetto all’originale trama ariostesca, l’altra grande differenza che l’Opera dei Pupi catanese proponeva era la seguente: Orlando non impazziva all’improvviso quando vedeva incisi sui tronchi degli alberi i segni palesi dell’amore di Angelica e Medoro, ma già da prima dava intermittenti segni di squilibrio, scambiando l’identità di cose e persone e immaginando ancora vivi e presenti cavalieri da lui precedentemente uccisi. Accompagnava il paladino il famiglio Peppininu, la maschera tradizionale dell’Opra catanese, che come Sancio Panza con Don Chisciotte, cercava di far ragionare Orlando o ne mitigava i pericolosi furori.

Copione elaborato da Alessandro e Fiorenzo Napoli
SPETTACOLO TRADIZIONALE DI OPERA DEI PUPI
ore 21.30, Piazza Madonna della Catena – Roccalumera (ME)

Author: Redazione

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