Prosegue al Teatro Musco il ciclo organizzato dal Teatro Stabile di Catania “FilmInScena”. Lunedì 30 maggio alle ore 20 il programma prevede: Tutti i colori del cinema, incontro con il regista Pupi Avati accompagnato da Laura Delli Colli, presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Italiani
Commedia, dramma, noir, persino horror e grottesco. Tutti i colori del cinema, ciascuno con le proprie infinite sfumature, attraversano la lunga e onorata carriera di Pupi Avati. Il regista bolognese sarà lunedì 30 maggio alle 20 alla sala Musco, ospite di Filminscena, il ciclo di incontri dedicati al cinema e organizzati dal Teatro Stabile di Catania in una visione di proficuo scambio tra le Arti. “Dopo il successo di Librinscena, ecco un’altra proposta vincente, subito accolta con entusiasmo non solo dai cinefili” sottolinea il direttore dello Stabile Giuseppe Dipasquale.
La rassegna è curata dalla giornalista Ornella Sgroi, rinomato critico cinematografico. Protagonista del prossimo appuntamento sarà quindi uno dei più sorprendenti autori della cinematografia italiana, che in poco più di quarant’anni ha realizzato quasi quaranta film, con un media recente di due l’anno. Spaziando da un genere all’altro, senza mai annoiarsi e senza mai annoiare. Toccando tutte le possibili corde emozionali del suo pubblico più affezionato, a volte con sconfinata poesia, altre con cinico realismo, ma sempre con un tocco personalissimo e inconfondibile. Un vero Maestro che ha saputo fare della settima arte uno strumento di esplorazione e di indagine della psiche e dei comportamenti umani, mettendone a nudo fragilità e forza, stravaganza e lucidità, generosità e cattiveria.
Ad intervistare Pupi Avati sarà la giornalista Laura Delli Colli, presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, ente organizzatore dei prestigiosi Nastri d’Argento, il premio che ogni anno la stampa di settore assegna al miglior cinema italiano della stagione e del quale anche il Maestro Avati è stato più volte insignito. Ulteriore conferma della qualità del suo lavoro, ricco anche di riferimenti autobiografici come nelle ambientazioni spesso bolognesi o nei frequenti rimandi al mondo della musica jazz di cui il regista è appassionato conoscitore.
La serata sarà accompagnata dalla proiezione del documentario “Pupi Avati. Un poeta fuori dal coro” di Adriano Pintaldi. Un omaggio al regista bolognese, arricchito da una carrellata di interviste ad attori che hanno lavorato con lui e da alcune immagini particolarmente significative dei suoi film più celebri. Da “La casa dalle finestre che ridono” del lontano 1976 ad “Una gita scolastica” che nel 1983 segnò una svolta nell’opera di Avati, aprendo la strada a film come “Regalo di Natale” (1986), “Il testimone dello sposo” (1998), “Il cuore altrove” (2003), “La seconda notte di nozze” (2005) e “Il papà di Giovanna” (2009), fino al recentissimo “Una sconfinata giovinezza” (2010).

