Festival Teatro dei due Mari: XI ciclo di spettacoli classici a Tindari e Giardini Naxos

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 Dal 25 maggio al 5 giugno a Tindari e dal 7 al 12 giugno a Giardini Naxos l’undicesimo ciclo di tragedie, con l’“Elena” di Euripide e l’”Edipo” da Sofocle.Dal 25 maggio al 5 giugno a Tindari (ME) e dal 7 al 12 giugno a Giardini Naxos (ME) l’undicesimo ciclo di tragedie, con l’“Elena” di Euripide e l’”Edipo” da Sofocle.
Elena di Euripide
traduzione di Giusi Saija
drammaturgia di Giuseppe Rocca
con Marianella Bargilli, Luciano Virgilio,
e la partecipazione straordinaria di Paola Gassman
regia di Alvaro Piccardi

Siamo a Faro, in Egitto; la scena rappresenta la tomba di Proteo, presso la quale si è rifugiata Elena, alle cui nozze aspira Teoclimeno, figlio del  morto re. Nel prologo, recitato dalla stessa Elena, apprendiamo che Ermes la portò qui a Volo, per serbarla intatta a Menelao, mentre l’ombra di lei, forgiata da Era, fu inviata a Troia; secondo la predizione del nume, ella dovrà un giorno tornare gloriosa a Sparta con Menelao. Segue un dialogo con il guerriero greco Teucro, dal quale la donna apprende notizie di Menelao, disperso sul mare, e dei familiari. Se ne rattrista profondamente. Rientra quindi  nella reggia, per interrogare l’indovina Teonoe, sorella di Teoclimeno. Compare allora sulla scena Menelao naufrago: bussa alla porta del palazzo, per chiedere ospitalità, ma è respinto da una vecchia portinaia, che gli consiglia di fuggire, se vuole salvarsi dal tiranno, che uccide ogni Greco, per timore che gli sia rapita Elena. Questa, intanto, esce dalla reggia, dove ha saputo da Teonoe che il marito è vivo, e, dopo un primo sbandamento, riconosce Menelao, ad onta degli stracci. Menelao, dopo che il servo è corso ad annunziargli la sparizione del fantasma di Elena dalla grotta, dove l’aveva lasciata momentaneamente coi compagni, non ha più motivo di dubitare: e gli sposi ritrovati si abbracciano con grande effusione. Le due scene parallele (Elena e Menelao) convergono e si concludono nel riconoscimento. Inizia a questo punto il trucco, per piantare in asso Teoclimeno e fuggire dall’Egitto: Elena, persuade prima Teonoe, con un abile discorso suo e del marito, a non rivelare nulla al fratello. Quindi si veste a lutto, per la morte del marito annunziata fintamente dal naufrago, compagno di Menelao, e, ottenuta dal credulo Teoclimeno una nave per sacrifici funebri da compiere sul mare, fugge in patria con lo sposo. A Teoclimeno furente, che si dispone a uccidere la sorella per il silenzio con cui lo ha tradito, i Dioscuri impongono la calma, spiegando che tutto è avvenuto ad opera del Fato.

Edipo da Sofocle e Seneca
traduzioni e drammaturgia di Filippo Amoroso
con Paola Gassman, Edoardo Siravo
e la partecipazione straordinaria di Luciano Virgilio
regia di Maurizio Panici
scene di Michele Ciacciofera
costumi di Marina Luxardo

Il mito sofocleo di Edipo, personaggio moderno, non più re adorato dai cittadini supplici e  riferimento di certezze logico-scientifiche, ma uomo come tanti altri, nevrotico e insicuro, ossesso da sensi di colpa che gli provocano ansie che si trasformano in livore e pertanto malato di una sofferenza che sempre più si aggrava fino a diventare furor contro gli altri e contro se stesso, è il tema dell’Edipo di Seneca, opera autonoma arricchita di scene di grande fascino teatrale con un gusto sconosciuto alla tragedia greca per le scene di sacrificio e di evocazione macabra, “di spettacolo della parola” dai toni meravigliosi, con una variabilità di stati d’animo sia nel perso-naggio principale che in Giocasta, in Creonte, nei caratteri minori.
Tutto ciò ha fatto dell’Edipo di Seneca il riferimento più ricco e utile per chi ha voluto dal Rinascimento in poi, e per chi voglia ancor oggi, proporre in teatro, introduzione adattamento o riscrittura che sia, il mito di Edipo. Le linee drammaturgiche del testo scenico dello spettacolo seguono pertanto i percorsi mitici simbolici e politici dell’Edipo re di Sofocle, rispecchiati nella lucida analisi autoconoscitiva della riscrittura senecana che è la base di sviluppo dell’azione scenica. Numerose sono le inserzioni sofoclee, soprattutto per le valenze pubbliche esociali, ed è di forte rilievo che a fronte della riflessione senecana di Edipo, Giocasta esterna le sue tensioni sul complesso fondamento del testo di Sofocle.


Calendario

Teatro Antico di Tindari (25 maggio – 5 giugno 2011)

Maggio
25 mercoledì, Elena , ore 19,00  
26 giovedì, Edipo, ore 19,00  
27 venerdì, Elena, ore 19,00  
28 sabato, Edipo, ore 19,00  
29 domenica, Elena, ore 19,00  
30 lunedì, Edipo, ore 19,00  
31 martedì, Elena, ore 19,00

Giugno
1 mercoledì, Edipo, ore 19,00  
2 giovedì, Elena, ore 19,00  
3 venerdì, Elena, ore 19,00  
3 venerdì, Edipo, ore 21,30  
4 sabato, Edipo, ore 19,00

4 sabato, Elena, ore 21,30  
5 domenica, Edipo, ore 19,00


Area Archeologica Giardini Naxos (7 – 12 giugno 2011)

7 martedì, Edipo, ore 19,15 
8 mercoledì, Elena, ore 19,15  
9 giovedì, Edipo, ore 19,15  
10 venerdì, Elena, ore 19,15  
11 sabato, Edipo, ore 21,00  
12 domenica, Elena, ore 19,15


Informazioni e prenotazioni:
Call Center 0941.240912

Dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30e dal 2 maggio 2011 anche dalle 15.30 alle 17.30
www.teatrodeiduemari.net • info@teatrodeiduemari.net

Author: Redazione

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