La voce della Luna: incontro con Emma La Spina

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Continua “La voce della luna”, incontri letterari con donne e scrittici siciliane organizzati dal Centro Studi italiani Babilonia e dalle Librerie Bucolo a Taormina
Sabato 14 maggio: Emma La Spina a partire dalle ore 18, presso i giardini di Babilonia, scalinata Timoleone 10, Taormina.

Emma La SpinaEmma la Spina nasce in Sicilia il 4 maggio 1960. È autrice del romanzo autobiografico Il suono di mille silenzi, pubblicato nel 2009 da Piemme. Nel libro, Emma racconta la sua drammatica esperienza in un collegio femminile di Catania, dopo essere stata abbandonata alla nascita dalla madre. Un’esperienza fatta di sofferenza e violenza, sia fisica che psicologica.
Il suono di mille silenzi è molto altro, vorrei che tutti ci guardassimo intorno per vedere le sofferenze a noi vicine, senza bisogno di andare a migliaia chilometri di distanza. La società non è quella di facciata: vicino a noi, senza che ce ne rendiamo conto, molta gente soffre, prevaricata e violentata, chiudendosi nel proprio silenzio!”
Con queste parole Emma La Spina spiega nella sua biografia le ragioni che l’hanno spinta a scrivere un libro sui suoi trascorsi di bambina di famiglia siciliana numerosa, abbandonata in un orfanotrofio fino alla matura età.
Poi immessa in un mondo ostile, priva degli strumenti necessari per decodificarlo, nel suo secondo libro Mille volte niente, Emma racconta: “dopo gli anni trascorsi da reclusa in collegio, affrontai la vita esterna senza la benché minima preparazione. Fu l’inizio di un percorso irto di soprusi e prevaricazioni.
Dopo due giorni, seduta su una panchina in una piazza della mia città, senza mangiare, bere e dormire, il bisogno mi impose di prendere una decisione. Mi diedi letteralmente al primo venuto, ad un ragazzo che avevo visto solo poche volte, semplicemente perché era l’unica persona di cui conoscevo nome e cognome e che mi fu possibile rintracciare”.

Nella nota che accompagna il testo, la scrittrice precisa:
Al di là di tutto ciò che verrà detto su Mille volte niente, mi preme chiarire quale è stata l’esigenza che mi ha spinta a scriverlo.

Vorrei che tutti si rendessero conto che i danni subiti dai bambini maltrattati in orfanotrofio non cessano al momento delle dimissioni dall’istituto, ma durano per sempre.

Le persone che affollano questo libro sono in fondo semplici comparse. I fratelli, gli assistenti sociali, le persone influenti che ruotano intorno a me nel racconto, ancorché persone realmente vissute, sono fantasmi, marionette guidate dai fili di un destino già segnato.

Non è la loro presenza, infatti, la cosa più importante nella mia storia. I fatti si succedono l’uno dopo l’altro, indipendentemente dai personaggi. Anche se le persone fossero state altre, la mia vita avrebbe avuto la stessa evoluzione. La dimostrazione è nella vita delle mie compagne, le cui storie, anche se diverse dalla mia, sono intrise delle stesse sofferenze e costellate dagli stessi errori.


Leggi l’articolo di girasicilia sugli incontri “La voce della Luna”.

Author: Redazione

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