Frastuca è il nome in dialetto siciliano del Pistacchio.
E’ arrivato in Sicilia con gli Arabi e dall’arabo proviene il suo nome in dialetto: “Frastuca”.
Furono gli Arabi, strappando la Sicilia ai Bizantini, a promuovere e a diffondere la cultura del pistacchio nell’isola e, a conferma di ciò, basta considerare l’affinità etimologica del nome dialettale dato al pistacchio col corrispondente termine arabo “Frastuca”.
Il frutto e “Frastucara” la pianta derivano infatti dai termini arabi “fristach”, “frastuch” e “festuch” derivati a loro volta dalla voce persiana “fistich”.
Ma la sua introduzione in Italia e in Sicilia, dove attecchisce più facilmente che nelle altre regioni della penisola, risale ad epoche più antiche, tra il 20 ed il 30 d.C..
Proveniente per alcuni da Psitacco, città della Siria o, secondo altri dall’Asia minore o dal Turkestan, quest’albero contorto, dalla corteccia rossiccia, che diventa grigia quando la pianta è adulta, era già nota agli ebrei. Infatti, il pistacchio è citato nella Genesi cap.XLIII v.11, fra i doni che Giacobbe inviò al faraone nel 1802 a.C.”
Nella galleria le immagini della raccolta del pistacchio ottobre 2015 nel territorio di Bronte in provincia di Catania. Le piante (frastucara) che vedete nelle immagini sono della varietà di pistacchio DOP nate dall’innesto tra Pistacia vera cv Napoletana, e Pistacia terebinthus. Alcuni di questi alberi sono centenari.