Quest’anno la città di Mazzarino, in provincia di Caltanisetta, si veste a festa: un meraviglioso presepe vivente allieterà il periodo natalizio.
Il presepe sarà aperto al pubblico dal 16 al 23 dicembre 2011, dalle ore 19:00 alle 23:00, mentre la notte del 24 dicembre alle ore 23:00 sarà possibile partecipare alla messa della Natività.
Il Comitato organizzatore dell’evento “Natale al Castello” con il patrocinio del Comune di Mazzarino allestirà uno spettacolare presepe vivente presso il castello di Mazzarino.
L’incantevole scenario farà da cornice alla rappresentazione della Natività, curata in ogni dettaglio dal comitato organizzatore composto dalla Compagnia Teatrouno, dall’associazione Las Vegas e con la collaborazione dell’Alessi Palace Hotel, di Makfood e del ristorante Villa Rosangelo.
Ogni serata verrà allietata da spettacoli musicali: zampognari, gruppi gospel e concerti di Natale.
Inoltre, ci sarà la possibilità di degustare pietanze gastronomiche preparate dagli chef Alessi: cuccià, trippa e ceci con zampone di maiale.
Ingresso gratuito.
Informazioni evento: Pro Loco Mazzarino tel 0934/384984.
Indicazioni geografiche del luogo: Mazzarino sorge su una collina interna nell’entroterra della Piana di Gela, a est del fiume Salso, posta a 553 metri s.l.m., nella Sicilia centrale; e dista 32 km da Gela, 93 km da Agrigento, 44 km da Caltanissetta, 53 km da Enna, 99 km da Ragusa.
Informazioni storiche sulla città: Wikipedia
Informazioni storiche sul castello:
XIV – il castello fu ampliato sia per motivi difensivi che per adeguamento a funzioni residenziale, furono rialzate le mura di cinta, sopraelevate le torri angolari e rifatta la merlatura.
XVI – presumibilmente in seguito ad un crollo, si eseguono notevoli rifacimenti.
XVII (fine) – probabile abbandono del castello dovuto al trasferimento dei Branciforti nel nuovo sontuoso palazzo baronale.
XVIII (fine) – il castello è ormai in precarie condizioni strutturali; Vito Amico lo definisce “fortezza piena di mine” – Amico 1855-56,1, p. 69.
XIX – la pietra del castello viene utilizzata come materiale da costruzione per vicine edificazioni.
XX (1982) – iniziano i lavori di restauro e consolidamento.
Notizie storiche:
1143 – un Manfredi di Policastro è ricordato come primo signore di Mazzarino (notizia assai dubbia) – Amico 1855-56, II, p. 70.
1288 – Vitale di Villanova riceve da re Giacomo il feudo di Mazzarino tolto a Giovanni di Mazzarino, figlio di Manfredi signore di Mongialino, accusato di tradimento – ibidem.
1292 – in un privilegio di Federico III del 1325, viene citata la vendita del feudo di Mazzarino cum castro effettuata nel 1292 in favore di Raffaele Branciforti – Di Giorgio Ingala 1996, p. 93.
1325 – in seguito alia morte di Calcerando di Villanova, Stefano Branciforti acquista meta della signoria di Mazzarino che lascerà in eredita al figlio Raffaello.
Questi essendo gia in possesso della restante parte dello ‘stato’ (complesso feudale) acquisita con il matrimonio con Graziana di Villanova, figlia ed erede di Calcerando, diviene unico signore di Mazzarino.
1676 – alla morte di Giuseppe Branciforti, gli succede il nipote Carlo Maria Carafa che stabilisce la sua residenza a Mazzarino contribuendo alla creazione dei principali edifici di culto e residenziali dell’epoca; il castello viene probabilmente abbandonato.
I resti fuori terra visibili consentono una lettura ricostruttiva dell’impianto a pianta quadrangolare con torri cilindriche angolari.
Ubicato in prossimita dell’attuale centro storico su una lieve altura, il castello garantiva il controllo delle sottostanti vallate dei torrenti Braemi e Disueri. Anche dopo 1’edificazione dell’attuale abitato di Mazzarino, sviluppatosi alle pendici del castello verso sud, mantenne nei confronti del paese tale posizione strategica. Volgarmente viene definite ‘U cannuni, probabilmente per la similitudine che. nella fantasia popolare, assume la cilindrica torre di sud-ovest, unica interamente superstite, con un grande cannone.
In origine il castello era costituito da quattro torri cilindrichi legate da cortine murarie merlate, all’interno delle quali si sviluppavano gli ambienti abitativi e di servizio, oltre vari cortili interni. Oggi rimangono ben definite, anche se frammentate in alzato, soltanto la parete sud ed in parte le cortine a nord ed ovest.
Le torri occidentali, dimensionalmente maggiori rispetto a quelle orientali, erano costituite da tre livelli collegati da scale in pietra ricavate all’interno delle stesse. L’ingresso avveniva attraverso una apertura a sesto acuto sita tra le due torri occidentali, della quale oggi restano poche tracce visibili.
Le pareti nord e sud presentano varie aperture tipologicamente diverse a dimostrazione della edificazione in varie fasi, rilevabile anche dalla lettura della merlatura inglobata a quota del calpestio del terzo livello della parete sud. I resti di un grande camino sono ancora visibili sulla parete rivolta a nord.
Con il restauro del castello si è operato un intervento di tipo conservativo per la salvaguardia delle strutture superstiti.
Lo scavo effettuato all’interno dell’area delimitata dal perimetro murario, ricolma di sfabbricidi, ha consentito la ricostruzione planimetrica di alcuni ambienti e l’individuazione di numerose cisterne interrate per la raccolta di aridi e liquidi.
Proprieta attuale: pubblica (Comune).
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