Le Gole dell’Alcantara da Gravà a Mitoggio.

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ambiente ripariale a Gravà

L’Alcantara, scorrendo sulle lave etnee, ha generato diverse gole: di Larderia, dello Sciambro, di Mitoggio, ecc. Quelle più famose sono situate in contrada Larderia (comune di Motta Camastra, provincia di Messina), e sono dette Gole dell’Alcantara, per antonomasia.
La semplice visione dall’alto è avvincente, tuttavia l’esperienza più emozionante consiste nello scendere a fondovalle e ammirare le stupende strutture laviche ponendosi davanti al loro imbocco e meglio ancora risalirle, per qualche centinaio di metri, camminando nell’acqua freddissima, fra gorghi e cascatelle, lungo le ripide pareti luccicanti e trasudanti umidità.
La visita classica alle Gole dell’Alcantara si fa dalla strada che da Giardini porta a Francavilla (SS 185) dove una dovizia di cartelli turistici indica l’ubicazione dell’accesso. Qui c’è un ampio parcheggio pubblico e gratuito; mentre per scendervi ci sono due opzioni: una “strada comunale d’accesso” che consiste in una serie di ripidi gradini in cemento oppure un complesso privato ricettivo e ricreativo che comprende, fra l’altro, un fin troppo comodo impianto di ascensori.

Noi suggeriamo una terza alternativa che ci consente di ammirare le gole da diverse angolazioni. Per chi vuole visitare le Gole dell’Alcantara con una guida naturalistica consigliamo di leggere il tour offerto dall’Associazione Naturalistica e Culturale Excursions in Sicily che offre diversi servizi inclusi compreso il trasfer con propri mezzi.

percorso
L’itinerario inizia da Gravà e si conclude a Mitoggio, con una deviazione all’interno delle Gole classiche.
Gravà è una frazione di Castiglione di Sicilia. Un cartello stradale sulla SS 185, nei pressi di Francavilla, indica la sua ubicazione, in fondo alla SP 220. Giunti in fondo alla SP 220, vedremo che essa incrocia una ulteriore strada asfaltata. Lasciato il mezzo, imboccheremo, a piedi, il ramo di sinistra, che sembra una strada poderale, ma che in effetti è una provinciale (la SP 81). La percorreremo per 1,5 Km finché giungeremo accanto ad un complesso dell’ENEL. Sulla sinistra c’è una scivola che ci porta sul fiume, le cui sponde ancora sono basse; troveremo un colossale Platano e lungo il greto, che è possibile seguire per qualche centinaio di metri, vedremo alberi ripariali – ontani e salici – ed erbe igrofile: il Crescione e il Sedano d’acqua. Ritornati sul percorso principale vediamo come, da questo punto in poi, esso diventa una carrareccia strettissima (ma è ancora la suddetta provinciale!).
La seguiremo per 1 Km, fino a trovare un ampio spazio che funziona da parcheggio (di proprietà privata). Da questo slargo si stacca un viottolo che si dirige verso il fiume, che ora è incassato dentro alte e ripide pareti laviche. Imboccato il viottolo possiamo avere una inconsueta visione delle Gole: ammirarle dall’alto. Il percorso è agevole in quanto attrezzato con passamani. Si arriva in cima alla sponda destra del fiume, sopra uno strapiombo di circa 50 m. Vi sono delle ringhiere metalliche che, poste sui costoni di basalto, permettono di affacciarsi nel sottostante baratro. Lo spettacolo è straordinario.
Ritorniamo sulla strada provinciale che ci consente di scendere dentro le Gole da un accesso inusitato e accattivante.
Dopo qualche centinaio di metri dall’anzidetto parcheggio, la strada si apre sul fiume sottostante, dove esso ha lasciato le strette gole e scorre su una valle dalle larghe sponde. Lo spettacolo è magnifico e luminoso. Se il percorso viene fatto in primavera il luogo è abbellito da infiorescenze selvatiche multicolori. Ad un certo punto (circa 600 m dallo spazio destinato a parcheggio) c’è, a sinistra, uno sperone di roccia che domina la vallata, su cui è impiantata un’annosa quercia. Questo è il punto che ci consente di scendere nelle classiche Gole da un sentiero. Esso si diparte dalla stradella che stiamo percorrendo, ad angolo acuto, dirigendosi verso NE, in altri termini in senso opposto alla nostra marcia. Con un declivio dolce, fra canneti e erbe collinari, ci porta sul greto destro dell’Alcantara, proprio dinnanzi all’ascensore, di cui prima si è detto. Da qui, spostandoci lungo la riva, possiamo accedere alle Gole così come si fa scendendovi dalla statale 185.
Dopo aver gustato l’ebbrezza della passeggiata in acqua, contro corrente, risaliremo il sentiero per ritornare sulla strada provinciale, da dove possiamo tornare sui nostri passi oppure continuare la passeggiata. Per un buon tratto avremo ancora, sulla sinistra, la visione dell’alveo del fiume che qui si allarga in un’ansa; poi la strada s’immerge nel fianco della valle. Si percorrono altri 1.500 m e si riacquista l’asfalto, scorrendo fra agrumeti e nespoleti. In alto a destra, sulla cresta dei rilievi si intravede il Bosco di Castiglione (querceto). Infine, un ulteriore chilometro, e si giunge presso l’abitato di Mitoggio, un’altra frazione di Castiglione, dove c’è una centrale elettrica dell’ENEL.

(tratto da S. Arcidiacono, Guida Naturalistica della provincia di Catania, Giuseppe Maimone Editore, 2003 Catania)

 

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Author: Redazione

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