Simile ad una bianca nave arenata, scolpita nei secoli da vento e piogge, la pietra calcarea e bianca assomiglia ad ampi scaloni che dal mare salgono verso il cielo. Per queste caratteristiche il luogo è tra i più suggestivi, surreale ed unico della Sicilia.
La costa, che a partire da Porto Empedocle forma il litorale Agrigentino, corre a strapiombo sul mare ed è caratterizzata da calette di spiaggia dorata difficili da raggiungere ma non impossibile (nel nostro articolo vi daremo dei consigli utili).
La Scala dei Turchi è una parete rocciosa (falesia) che si erge a picco sul mare lungo la costa di Realmonte, vicino a Porto Empedocle. La Scala è costituita di marna, una roccia sedimentaria di natura calcarea e argillosa, avente un caratteristico colore bianco puro. Nell’agosto del 2007 è stata presentata all’UNESCO, da parte del Comune di Realmonte, una richiesta ufficiale affinché questo sito geologico, insieme alla Villa Aurea (di epoca romana), sia inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’organizzazione dell’ONU, poiché l’area possiede tre requisiti necessari per una tale valorizzazione.
Il nome della Scala dei Turchi viene dalla sua naturale forma e dalle incursioni di pirateria di cui fu teatro, da parte di popolazioni arabe chiamate genericamente “turchi” che, secondo la leggenda ormeggiavano le loro navi nelle acque della Scala che rappresentava un ottimo approdo meno battuta dai venti e protetta dalla vigilanza costiera.
Da li si arrampicavano tra le insenature della scogliera, ne raggiungevano la cima e saccheggiavano ogni bene dai villaggi vicini. Si racconta che i turchi terminarono le loro incursioni nella Scala, dopo essersi scontrati con la popolazione dell’attuale Porto Empedocle dove questi ultimi ebbero la meglio. Da qui ebbe origine l’esclamazione dialettale “Cu piglia un turcu è so“.
Oltre alla singolare forma, il colore bianco, il paesaggio e il mare siciliano, la Scala dei Turchi deve anche la sua popolarità ai romanzi di Andrea Camilleri con protagonista il commissario Montalbano scritti, in cui tali luoghi vengono citati (vicino è l’immaginario paese del commissario, Vigata).
L’unico neo, ahimè!, che si scontra con l’immaginario scenario descritto da Camilleri sono le decine di costruzioni abusive incomplete erette persino a pochi metri dal mare sulla spiaggia. Uno spettacolo indecoroso che purtroppo caratterizza questo territorio.
I nostri consigli per visitare La Scala dei Turchi.
Come raggiungerla:
In auto da Agrigento seguire le indicazioni per Porto Empedocle (percorso di circa 7,5Km). Raggiunto Porto Empedocle seguire le indicazioni stradali per Lido Rossello (percorso di circa 7Km). Stampa la mappa con le indicazioni stradali.
Prima tappa. Vista panoramica dall’alto.
Una volta superato Porto Empedocle lungo la strada che costeggia il mare si incrocia sulla sinistra il Lido Baia dei Turchi. Consigliamo di proseguire in auto per circa 900mt e all’altezza di un edificio abbandonato e di un insolito giardino di piante grasse ed esotiche, posteggiare lungo la careggiata l’auto, e sempre alla sinistra della strada troverete delle piccole piazzole dove è possibile affacciarsi sulla scogliera e godersi il meraviglioso panorama.
Scala dei Turchi
Per scendere e poter scalare a piedi la roccia bisogna parcheggiare l’auto nel parcheggio antistante il Lido Baia dei Turchi e scendere a piedi verso la spiaggia. Percorrendo la spiaggia per poche centinaia di metri si raggiunge la Scala dei Turchi.
Le calette a ridosso la Scala dei Turchi
Per raggiungere la spiaggia e le calette che si trovano alla destra della Scala dei Turchi in direzione Capo Rossello, consigliamo di raggiungere in auto la località Lido Rossello (percorso di circa 2Km) posteggiare in una delle strade che finiscono a ridosso della spiaggia e percorrere a piedi verso sinistra la spiaggia (percorso di circa 10/15 minuti). Da qui è possibile raggiungere agevolmente le calette che abbiamo ammirato dall’alto. Circa 3Km di spiaggia dorata con sullo sfondo la Scala dei Turchi, colori del mare che si avvicinano a paesaggi caraibici.
Bollino Nero sull’itinerario
A parte le decine di costruzioni abbandonate in cemento armato costruite senza alcuna regola e rispetto del paesaggio, abbiamo trovato la fetta di spiaggia che dal Lido porta alla parete rocciosa della Scala dei Turchi poco pulita e poco curata. Il mare antistante è “stagnante” è poco pulito, vista la chiusura naturale dell’insenatura e degli scogli che formano delle secche naturali.
Per finire: il posto resta suggestivo, unico e attrazione per molti turisti, ma tutto intorno è poco curato e poco pulito. Consigliamo di concedersi una giornata di mare nelle calette di Capo Rossello seguendo le nostre indicazioni.