Acqua del Ferro, una spiaggetta di scogli nella riserva naturale orientata La Timpa.

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Panorama dal Belvedere di Santa Caterina

Segnaliamo questo piccola spiaggia situata a Santa Caterina, un piccolo centro all’interno della Riserva Naturale orientata La Timpa di Acireale.
Santa Caterina, tra Capo Mulini e Acireale, è arroccato sul costone de La Timpa che scende sino a Santa Maria La Scala antico borgo di pescatori. Da una piccola piazzetta, il “Belvedere”, è possibile godere di un panorama mozzafiato tra mare, la costa ionica a strapiombo sul mare, Taormina e la costa della Calabria. Sotto il Belvedere è situata la piccola spiaggia di scoglio raggiungibile da un sentiero di scale.
Per le vostre visite, vi consigliamo di lasciare il mezzo sulla via che scende dentro il paesino via Santa Caterina. Il sentiero di scale è raggiungibile o dalla piazzetta del Belvedere (incamminarsi per la stradina che scende a sinistra dalla piazza), oppure da Via Santa Caterina scendere da Via Pacini. La strada porta all’imbocco del sentiero di scale che accede alla spiaggia, tra vegetazione mediterranea, alberi di Carrubo (Ceratonia siliqua), alberi di fico, un ponticello di legno e un sentiero tracciato di scale in pietra lavica.
La spiaggia di scogli, tipica della zona acese, è deliziosa e si affaccia sulla costa che porta a Taormina visibile sullo sfondo, ed è ricca di vegetazione.
La spiaggia è molto pulita. Consigliamo di scendere con lo stretto necessario, visto la risalita, e di utilizzare gli appositi contenitori per la spazzatura che si trovano lungo il sentiero per i vostri rifiuti.

 


Visualizza Acireale – Santa Caterina
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Spiaggia Acqua del Ferro

Riserva naturale orientata La Timpa
La riserva naturale orientata La Timpa è una riserva regionale della Sicilia, che ricade nel territorio del comune di Acireale (CT). I confini della riserva all’interno del comune di Acireale.
La Timpa è un promontorio di circa 80 m di altezza a ridosso della costa di Acireale. È compreso nel comune di Acireale, lungo la costa che da Catania porta a Riposto. È caratterizzato da rocce di origine vulcanica gradinate e da diverse faglie dove cresce una fitta vegetazione. L’estensione totale è di 225,34 ha.
Il territorio è costituito da una striscia che corre parallela ed a ridosso della costa di circa 6 km, che va da Acque Grandi (nella frazione di Capomulini) sino ai piedi della frazione di Santa Maria degli Ammalati. Si tratta di un massiccio formato a gradinate e faglie, originato sin dal cratere centrale sembra emergere con le sue lave dal mare. È formato da una sovrapposizione di strati avvenute nelle varie epoche.
Grazie alla particolare conformazione, che rende impervio l’accesso e la fruizione, il territorio della riserva si presenta conservato ed in larga parta assolutamente incontaminato, pur se inserita in un contesto particolarmente antropizzato, come la costa orientale a nord di Catania.
Ai piedi del tratto centrale della riserva si trova il borgo marinaro di Santa Maria La Scala, che si può raggiungere anche con una scalinata che partendo da Acireale attraversa a zig-zag la parte centrale della Timpa (chiamate le chiazzette). Per la particolarità il promontorio fu nei secoli utilizzato come piazzaforte militare, soprattutto per scopi di difesa dalle incursioni piratesche.

La flora della riserva è costituita da alcune tipiche piante pioniere mediterranee.
Fra gli arbusti si può osservare l’euforbia arborea caratterizzata da arbusti di color rossiccio e dalla fioritura di mazzolini di colore giallo-verde. Fauna. La fauna è costituita da alcuni piccoli rapaci. Inoltre vi nidifica l’occhiocotto tipico uccello mediterraneo caratterizzato da un cappuccio nero e dal piumaggio, grigio biancastro.

Spiaggia Acqua del Ferro vista dall'alto

Spiaggia Acqua del Ferro vista dall'alto

La Fortezza del Tocco è un forte realizzato alla fine del XVI secolo per la difesa di Acireale dalle scorrerie barbaresche. Notizie storiche. La Fortezza nel XVII secolo in un dipinto di Giacinto Platania.
Dopo la battaglia di Lepanto si intensificarono le scorrerie turche sulle coste italiane.
Acireale venne interessata nel 1582 dal tentativo di sbarco del pirata Luccialì con al seguito sette galee turche nei pressi di Santa Tecla. Il tentativo di sbarco, che venne contrastato e respinto dalla mobilitazione della popolazione, spinse comunque la città a dotarsi di un sistema di difesa dalle scorrerie.
Così alla fine del XVI secolo vennero intraprese alcune importanti opere di fortificazione da parte degli spagnoli nel litorale di Acireale, fra cui la Torre Alessandrano e la quadrangolare Torre di Sant’Anna nel borgo di Capo Mulini (1585), la Garitta di S. Tecla e la Fortezza del Tocco (Fortezza seu Bastione) sulla Timpa di Santa Maria La Scala (1592-1616).
Le opere si andavano ad innestare in quello che fu il sistema di fortificazioni federiciane, d’epoca sveva. La Fortezza del Tocco venne progettata dall’ingegnere Camillo Camilliani, nella Timpa di Acireale e realizzata dall’ingegnere acese Vincenzo Geremia – detto porcellana. A Geremia si deve, nel 1624, l’aggiunta di un cannoncino portatile.
La Fortezza. Nel 1626 vennero eseguiti altri lavori di ampliamento, da alcuni condannati per lavori forzati. Il forte, da cui si gode un ampio panorama sulla costa era a pianta irregolare ed ospitava un grande cannone che, sparando un colpo ad ogni avvistamento di navi pirata, avvertiva la popolazione del pericolo.
Nel 1675 la torre venne utilizzata come piazzaforte militare per il cannoneggiamento della flotta francese, che stava cercando di aggirare il blocco composto dalla città e dall’esercito spagnolo durante la guerra franco-spagnola. Nel XIX secolo finite le esigenze difensive il forte fu dismesso ed abbandonato.
Il cannoncino portatile sarà tolto nel 1834 e spostato alla Pinacoteca Zelantea, dove è oggi visitabile. (tratto da Wikipedia)

 

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Vi consigliamo di leggere nella nostra sezione Itinerari in SiciliaLe più belle falesie da arrampicata della Sicilia orientale.

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Author: Luigi Marino

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5 Comments

  1. La discesa a mare è abastanza lunga: oltre 400 gradini minuziosamente rivestiti in pietra lavica, steccato e vegetazione tipica, farebbero ben pensare a un luogo valorizzato, ad una riserva naturale. Gia arrivati però alle ultime rampe di scale si capisce d’essere di fronte all’ n-simo spreco siciliano: la spiaggia se cosi vogliamo definirla non è per niente funzionale, fatta di grossi scogli appuntiti. Impossibile è l’ingresso a mare. L’acqua è sporca, i rari atletici bagnanti del luogo che si cimentano in distruttive acrobazie per bagnarsi appena, ipotizzano strane provenienze delle macchie d’olio che galleggiano in superficie. Dopo la delusione., altri 400 gradini, stavolta in salita e un’ unica certezza, quella di non tornarci mai più se non per ammirare il paesaggio dalla piazzetta di santa caterina

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    • Carissimo Anonimo bagnante. Siamo stati diverse volte in questa spiaggia segnalata e in diverse stagioni dell’anno e la troviamo bella e affascinante con tutti i suoi 400 gradini che è necessario fare per raggiungerla. L’accesso al mare è tipico di tutta la zona costiera che va da Aci Trezza, Capo Mulini, Santa Maria La Scala, Acireale sino a Pozzillo. Il litorale della Timpa, in alcuni tratti la costa è caratterizzata dallo strapiombo mozzafiato sul mare. Ecco perchè molto spesso gli accessi al mare sono poco fruibili se non vi amare. Ma riguardo alla valorizzazione del territorio e dei luoghi, siamo d’accordo con te, ovviamente c’è molto da fare, già è un buon segno aver dichiarato, a tutela appunto, questa parte di territorio come Riserva. Riguardo al mare sporco, ahimè!, si tratta di qualcosa che penalizza tutti e tutte e a cui bisogna dare più attenzione e probabilmente più controlli. Grazie per averci scritto.

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  2. Il posto e’ bello pero’ dopo aver fatto tutti i 400 scalini cosi’ ben rivestiti in pietra e aver speso tutti quei soldi, cosa ci voleva a fare una piccola discesa a mare in modo da agevolare i bagnanti… I soliti sprechi siciliani inutili e che non valorizzano la nostra bella terra!

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    • Siamo d’accordo con te, si poteva attrezzare meglio la piccola spiaggia in modo da dare più valore al territorio e più interessante anche dal punto di vista del turismo. Grazie, Ester, per averci scritto.

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  3. Leggendo i Vostri commenti mi sento soddisfatto per un semplice motivo.
    Meno la spiaggia e’ frequentata e meglio si conservera’ nel tempo.
    E poi. Cosa aggiungere , un paesaggio cosi’ merita sicuramente un po di fatica e di avventura.

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